Nuovo linguaggio per il vangelo ( Antonio Contri - Christianismus)

Novità nell’insegnamento del papa Francesco


Il nuovo Papa ha prodotto due documenti importanti:
1. la lettera enciclica “Lumen Fidei”, nella parte preponderante della quale si può notare - come era stato espressamente dichiarato - lo stile e il pensiero del predecessore Papa Benedetto; è d’altra parte ipotizzabile che all’allora prefetto di Congregazione fosse attribuibile una discreta porzione del testo della parallela enciclica di Papa Giovanni Paolo II “Fides et ratio”;
2. l’esortazione apostolica “Evangelii gaudium”.

La diversità di enunciati e di enunciazione è attribuibile in primo luogo al fatto che Ratzinger si rivolgeva ai dotti e ai pastori, Bergoglio si rivolge a tutto il popolo cristiano. Il primo proviene da una dotta teologia che si confronta, spesso criticamente, coi fratelli Protestanti e col pensiero post-moderno; il secondo dalla matrice della sudamericana teologia della liberazione (coi suoi slanci e difetti), nata nel contesto di ben diverse situazioni socio-politiche e culturali.
Ma qualche cattolico è rimasto sconcertato, o almeno perplesso, notando che alcune frasi  del “papa venuto dalla fine del mondo” sembrano a prima vista meno calibrate e in linea con la tradizione del magistero.

Ritengo possano essere utili per avviare una considerazione oggettiva e serena questi due miei interventi proposti – senza alcuna presunzione di completezza - a due gruppi diversi. Poiché il servizio dei Pastori corre in parallelo a quello degli studiosi, nel secondo intervento intendo rispondere a chi vede in tutti i teologi del mondo dei pericolosi attentatori all’integrità della Fede.

OSSERVAZIONI

1 – Non è fruttuoso vedere la storia del magistero cattolico come in un imbuto (restringimento verso una sempre maggiore certezza) che si trova in una lettura a-storica della raccolta del Denzinger (Vedi un famoso articolo di Y. Congar)

2 - La fonte unica e mai esauribile dell’insegnamento cristiano sta nel NT
- interpretato dalla totalità della chiesa (non solo dai Pastori)
-          “                    “        delle chiese (non solo dalla Cattolica)
- nella totalità della storia (non in peridi di definizioni esclusivamente polemiche e apologetiche)

3 - Chi ha occhi per vedere trova la varietà delle teologie:
- nel NT (si pensi alla varietà di cristologie nei vangeli canonici)
- nelle comunità cristiane dei primi secoli
- negli insegnamenti della gerarchia della chiesa cattolica lungo i secoli

4 -  Papa Giovanni Paolo II nell’enciclica Ut unum sint ha auspicato che, per l’esercizio del primato, si faccia riferimento al primo millennio (prima della divisione fra Oriente e Occidente: 1054).

5 - E’ strano che San Paolo scrivesse: “In modo imperfetto noi conosciamo….e profetizziamo. (….). Adesso noi vediamo in modo confuso, come in uno specchio….Adesso conosco in modo imperfetto” (1Cor 13,9.12); mentre il “magistero dei pastori” esige che si creda alle proprie dichiarazioni solenni con esattezza, fino alle virgole. Chi avrà il coraggio di dire che un dogma sia più infallibile della Scrittura (dalla quale esso deve prendere l’avvio)?
Il perché si trova nel fatto che i semiti per esprimere un’idea usano il linguaggio fattuale e simbolico, mentre i greci usano concetti astratti e filosofici, di cui sono impastate le “definizioni”. Ecco perché von Harnack (esagerando) chiedeva di de-ellenizzare la teologia, sul modello del vangelo.

6 -  Alcune decisioni della raccolta del Denzinger sono state concepite in contesto di forte contrasto con eretici (o presunti tali), più volte per una diversità di termini (esempio: ousìa, pròsopon, physis; hypòstasis); decisioni che spesso in questi ultimi decenni saranno ridimensionate dai Papi. Esempio: i contrasti in Cristologia con le antiche chiese orientali non calcedonesi (quali gli Armeni, i Copti)
Alcuni dogmi e decisioni solenni sono derivati da motivi storico-politici, costringendo i “fratelli separati” ad accettarli per evitare cattive conseguenze. Esempio: l’unione coi Greci, comprensiva della dottrina del Filioque e del primato, al concilio ecumenico di Firenze (1439) fu “consigliata” dal bisogno che essi avevano di essere difesi dall’avanzata dei turchi. Ma gli aiuti dell’Occidente alla chiesa sorella furono insufficienti; così che da allora iniziò il declino di Costantinopoli, tanto che pochi anni dopo (1453) con la capitale cadde l’Impero romano d’Oriente.

Nota finale.
Certe frasi, avulse dal contesto e per di più lette con occhiali “cattivi”, possono essere oggetto di stupore o di disagio.

Pubblicato da Antonio Contri